Il gruppo scultoreo dell’Annunciazione proviene dell’antica chiesa dell’Annunciata di Bagaladi, andata distrutta durante il terremoto del 1908.

Tanto il nome del committente quanto l’anno di esecuzione del manufatto sono leggibili nell’iscrizione:

“Hoc opus fecit fieri presbiter iacopus D. virducio adnunciatae virgis honorem 1504”.

Lungo il fregio della trabeazione che attualmente chiude l’edicola, composta da una coppia di paraste, sulle quali poggiano capitelli compositi.

La struttura architettonica ospita all’interno le statue della Madonna e dell’Angelo Annunciante, separate da un leggio, dietro il quale si staglia un rilievo raffigurante Dio Padre circondato da cherubini, che racchiudono in basso la colomba dello Spirito Santo.

Le sculture poggiano su scannelli esagonali irregolari, di dimensioni diverse, decorati solo su tre facce.

Nel riquadro centrale del basamento  dell’Angelo spicca un cherubino alato, affiancato da un motivo floreale che si ripete identico anche negli sguanci dello scannello della Vergine, in cui al centro campeggia la scena della Natività della Madonna.

L’opera fu rassembrata nell’attuale cappella della chiesa di S. Teodoro Martire nel 1938, non senza alterare l’assetto originario dell’edicola e la posizione delle sculture, fino all’ultimo restauro del 2017, collocate una di fronte all’altra.

Tuttavia il rinvenimento di una foto del 1896, ha consentito di stabilire che l’originaria nicchia quadrangolare, leggermente più spaziosa dell’attuale, ospitava la statua della Vergine rivolta verso i fedeli mentre solo la figura dell’Angelo Annunciante era posta di profilo.

Ai fianchi e sul retro delle sculture si innalzava un gradino che in parte serviva da base d’appoggio alla statua dell’Angelo, la quale sporge dallo scannello di circa 5 cm.

In posizione retrostante le sculture si innalzava il leggio mentre nella parete di fondo era incastonato il tondo con il Padre benedicente.

Fonte: www.parcoaspromonte.gov.it